L’imbroglio della finta CONSIP nelle PA
Non sembra vero ma anche le PA vengono tartassate telefonicamente da esperti imbroglioni per indurle a firmare dei contratti di fornitura.
La pratica è questa: gli Enti ricevono una telefonata da soggetti che si qualificano con nomi che assomigliano molto a quello di aziende Nazionali -Pubbliche o con rilievo Istituzionale di importante riferimento, sono arrivati persino a spacciarsi per l’Autorità luce e gas e, con toni concitati, creano allarme in merito a qualcosa di grave e di urgente inerente ai contratti di fornitura di energia elettrica. Capita anche che chi chiama si identifichi come CONSIP, proponendo un cambio di fornitore al fine di sanare la situazione gravissima nella quale verserebbe l’Ente, colpevole di aver lavorato per anni in modo sbagliato.
Ebbene, se fate parte di quegli Enti che hanno ricevuto chiamate del genere e avete il sospetto che si tratti di un imbroglio, non vi siete sbagliati: si tratta proprio di un imbroglio!
Che esista un’azienda che si faccia chiamare, guarda caso, con il nome di una convenzione nazionale è piuttosto ridicolo e rappresenta una mossa astuta per confondere l’interlocutore e indurlo a pensare che stia ricevendo realmente una telefonata di CONSIP, così da portarlo ad aderire a una finta convenzione CONSIP.
È necessario ricordare che l’adesione a CONSIP è possibile unicamente attraverso il portale elettronico MEPA (www.acquistinretepa.it) e che non esistono altri modi per farlo, pertanto nessuno degli aggiudicatari CONSIP paga dei commerciali o delle agenzie per indurre i Comuni ad aderire alla convenzione.
Può invece capitare che l’aggiudicatario CONSIP invii delle comunicazioni tramite mail (su carta intestata e con tutti i riferimenti per verificare la veridicità della fonte), ma mai in forma anonima o per mezzo di terze persone o aziende.
Nel caso un’Amministrazione dovesse pertanto ricevere delle chiamate come quelle descritte poc’anzi, dovrà quindi chiedere l’invio di una mail con i riferimenti personali e aziendali del chiamante, di modo da verificare l’identità del soggetto e, soprattutto, la veridicità delle dichiarazioni telefoniche. Di fronte al rifiuto di procedere con l’invio non ci si dovrà scoraggiare: i truffatori non amano essere rintracciati.
Nel caso invece il soggetto si dovesse presentare come l’Autorità luce e gas, la quasi certezza della truffa sarà immediata, poiché l’Autorità non è impegnata nella promozione di contratti di energia elettrica con un qualsiasi operatore. Per questo sarà fondamentale non esitare nella raccolta di informazioni per denunciare l’accaduto all’Autorità stessa https://www.arera.it/it/callcenter.htm
Infine, in caso di dubbi e perplessità e, comunque, sempre prima di firmare un contratto poco chiaro, è possibile chiedere aiuto al proprio Broker di fiducia, che saprà indirizzare l’Ente verso la soluzione migliore e legale.